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A Delicate Balance - The Truth |
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A Delicate Balance - The Truth |
A Delicate Balance - The Truth (Un Delicato equilibrio - La Verità)
Neal D. Barnard: T. Colin Campbell: Michael Greger: Caldwell B. Esselstyn Jr: Thomas Lyons: John A. McDougall: Noam Mohr: David Pimentel: Peter Albert David Singer: Walter C Willet: Howard Lyman: Lewis Kuller: Roy Laver Swank: Mark Hegsted: Michael L. Burr: Rachel Louise Carson: Tim Flannery: Al Gore: Maneka Gandhi: Margaret Mead:
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Forks over Knives - Forchette contro Coltelli |
Forks over Knives - Forchette contro coltelli
Girato tra Stati Uniti, Canada e Cina, si basa sugli studi compiuti dal Dr. Colin Campbell (Biochimico Nutrizionista, Professore Emerito di Nutrizione e Biochimica alla Cornell University New York) e dal Dr, Caldwell Esselstyn (Medico Chirurgo presso la Cleveland Clinic Ohio) Lee Fulkerson, ideatore, regista e narratore del film, ha seguito i due esperti nei loro rispettivi percorsi di studio. I due medici sono giunti alla conclusione che le malattie cardiache, il diabete di tipo 2 e persino alcune forme di cancro, potrebbero quasi sempre essere prevenute, combattute e anche sconfitte, adottando una dieta a base vegetale. Nonostante le notevoli implicazioni dei loro studi e gli sviluppi delle loro ricerche questo lavoro è rimasto relativamente sconosciuto al grande pubblico. Proprio per questo, oltre a seguire il percorso degli esperti in materia di salute, il documentario esamina la questione del “perché noi non sappiamo”, cioè del motivo per il quale, pur avendo a portata di mano una fonte di benessere, con difficoltà riusciamo a scuotere le nostre menti indolenti e staccarci dalle realtà consolidate che ci circondano e ci rassicurano. E’ in questa nuova ottica che il cibo diventa medicina ovvero, contemporaneamente cura e prevenzione. E' una soluzione accessibile e globale. Il titolo Forks over Knives viene tradotto in "Forchette contro Coltelli", le "Forchette" indicano una buona alimentazione a base di cibi integrali e vegetali mentre i "Coltelli" rappresentano i bisturi delle sale operatorie. |
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Industria del latte in 5 minuti |
Ci chiediamo spesso cosa accadrebbe agli animali, se tutti smettessero di consumare latticini ma la domanda corretta è: |
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" cosa accade adesso agli animali per permettere alla gente di bere latte e mangiare formaggi ?" |
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QUESTA E' LA RISPOSTA |
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Lo scenario delle vacche da latte che brucano serene nei prati verdi fa parte di un immaginario collettivo che in realtà non esiste. Si tratta di un enorme mistificazione che ha prosperato grazie all' ignoranza. Tutto ruota attorno alla produzione di latte, un immane quantità di latte, la mucca viene costretta a produrne 120 litri al giorno, 10 volte in più rispetto a quello che un vitello riesce a bere, ma ciò è irrilevante per i vitelli perchè a 48 ore dalla nascita vengono separati dalla madre e privati del suo latte. E' traumatizzante per la madre e per il vitellino, questa piccola creatura viene lasciata in mezzo ai suoi escrementi, terrorizzata e smarrita, e questo accade un anno dopo l'altro finchè la madre resiste. Ingravidata nuovamente, poco dopo il parto con l'inseminazione artificiale, deve portare il doppio fardello della gravidanza e della mungitura per 7 mesi ogni anno. Per alcuni vitelli maschi la vita è crudelmente breve, non danno latte e sono troppo gracili per la carne, quindi vengono uccisi. Ad altri viene concessa una sorta di vita, la legge consente di tenerli in ridottissime stalle e senza la possibilità di correre e giocare all'aria aperta, la sofferenza di questi cuccioli dura circa 6 mesi dopodichè vengono macellati per produrre carne bianca. La separazione tra madre e figlio è fonte di grande sofferenza per entrambi, la madre subisce questo trauma una volta all'anno per tutta la sua breve vita. Esistono vari dispositivi per mantenere i vitelli isolati e soli. I vitelli in sovrannumero sono trasportati anche a centinaia di chilometri, per essere venduti, a soli 7 giorni dalla nascita, naturalmente non sono gli unici messi all'asta, capita a volte che le mucche partoriscano al mercato e gli imprevisti cuccioli vengono quasi certamente uccisi. Il parto degli eredi di tori da carne può risultare assai difficoltoso per la mucca da latte e causare danni di tipo nervoso oltre alla paralisi. La mungitura e le gravidanze continue sono un peso terribile per le mucche, le gigantesche mammelle causano dolorose zoppie e infiammazioni agli zoccoli. Improvvisamente la vita delle mucche da latte non ci appare più idilliaca, non riescono mai a mangiare abbastanza da saziarsi perchè la routine della mungitura si ripete due volte al giorno. Animali che potrebbero vivere in natura ben più di 20 anni, sono letteralmente consumati e uccisi a 5/6 anni dopo solo 3 o 4 lattazioni e gravidanze. Anche le mucche che hanno accesso al pascolo trascorrono almeno 6 mesi all'anno rinchiuse, spesso sono troppo grandi per le stalle dove vengono confinate durante l'inverno, la sporcizia ed il latte che cola creano le condizioni ideali per la proliferazione dei batteri della mastite, i pavimenti duri in cemento privi di paglia causano delle piaghe alla parte inferiore delle zampe e, come ultima beffa in nome della produttività, un numero sempre maggiore di mucche permane in questo stato tutto l'anno in allevamenti eufemisticamente chiamati "Unità a pascolo Zero". |
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La verità sulle uova | |
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Le uova, ecco perché non mangiarle | |
Come distruggere geneticamente uno splendido uccello del Sudest Asiatico |
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![]() Gallo Rosso della giungla |
![]() Pollo odierno |
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XVI Secolo avanti Cristo | XXI Secolo dopo Cristo | |
Le galline da cova odierne, sono le discendenti geneticamente modificate di bellissimi uccelli originari delle foreste tropicali del sud-est asiatico, uccelli che volavano tra le cime degli alberi e amavano appollaiarsi ad alta quota. Chiunque abbia studiato i polli emancipati dalle ristrettezze degli allevamenti e' a conoscenza del loro apparente desiderio di riadattarsi ad una innata predisposizione. |
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Quale delle tre è allevata a terra in uno spazio libero? |
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Una ricerca tra etologia e neuroscienze sul benessere di questi animali in diverse condizioni fa emergere idee controintuitive sulla qualità della loro produzione Di quale delle tre galline della foto mangereste un uovo? A giudicare dalle condizioni del piumaggio, le prime due a partire da sinistra sembrano in buona salute, quella a destra non molto. Se vi dicessi che quest'ultima è stata allevata in una fattoria di cibi biologici forse scrollereste le spalle, osservando che deve trattarsi di una situazione simile a quelle delle mele biologiche: bruttine d'aspetto, ma squisite... Le cose sono un po' più complicate, ma egualmente interessanti, sia sul versante del benessere animale che della valutazione della salubrità dei prodotti dei consumatori. |
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Le origini dei polli |
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Il Pollo è probabilmente l'uccello piú diffuso al mondo. Il nome generico della specie Gallus gallus domesticus, dato sia al maschio che alla femmina, è Pollo, un uccello domestico derivante da varie specie selvatiche, di origini indiane. Storicamente il nome Pollo deriva dal latino "pullus" cioè animale giovane. Primo fra gli aventi diritto all'onore di progenitore delle nostre razze domestiche è il gallo rosso (Gallus gallus), al quale i malesi danno il nome di Kasiutu. Il Gallo rosso vive nella penisola indiana, comune soprattutto nelle regioni orientali e settentrionali; diffuso anche nella penisola di Malacca e nelle isole della Sonda, si trattiene di preferenza ai limiti delle alte foreste, scendendo di rado al di sotto dei mille metri di altitudine. |
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Cowspiracy |
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La sesta estinzione di massa è opera dell'uomo |
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Mangiare carne non è una scelta personale |
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Oceani vuoti |
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Suggerimento ONU e Commisione Europea per salvare il pianeta: "addottate una dieta vegana" |
Impatto Ambientale (la verità) |
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Estratto della conferenza "MEAT THE TRUTH" (CARNE LA VERITA') di Marianne Thieme - Deputato al Parlamento Olandese del primo partito al mondo per i diritti degli animali. |
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Marianne Thieme: se consideriamo le 10 annate più calde mai misurate, vediamo che si sono tutte verificate negli ultimi 14 anni, il pianeta si sta surriscaldando molto velocemente, il riscaldamento globale è una realtà ed il comportamento umano ne è quasi certamente la causa. I ricercatori del Panel Intergovernative sui cambiamenti climatici (IPCC) hanno stimato che, entro l'anno 2100, da 1 a 3 miliardi di persone avranno estremo bisogno di acqua potabile, il problema della fame nel mondo aumenterà notevolmente, non sorprende quindi che oggi sia il clima la nostra preoccupazione maggiore. Le persone pensano che il maggior responsabile dell'inquinamento globale derivi dalle industrie, dalle centrali elettriche e dai trasporti . Il 18% delle emissioni di gas è causato dall'allevamento del bestiame, solo il 13% delle emissioni totali di gas è causato dai trasporti. Tutte le macchine, i trattori, i camion, le navi e gli aerei del mondo messi insieme inquinano meno rispetto all'allevamento del bestiame. Per procurarsi il cibo necessario agli allevamenti intensivi le foreste pluviali, importantissime per l'assorbimento di ossido di carbonio, vengono distrutte e sostituite da campi di soia, dopo essere stata innaffiata con pesticidi, la soia viene spedita in Europa e finisce nelle mangiatoie degli animali e di conseguenza al consumatore che ne fa sempre maggior richiesta. Dr. David Davies - Istituto Scienze Biologiche Rurali ed Ambientali dell' Univeristà di Aberystwyth: le mucche hanno un apparato digerente alquanto complesso, molto più del nostro, il loro stomaco è in grado di digerire fibra vegetale al contrario di quello di noi esseri umani, perciò necessitano di un sistema molto complicato di batteri, funghi e protozoi all'interno del tratto digerente, questi microrganismi non hanno accesso all'ossigeno, il cibo che noi esseri umani mangiamo viene trasformato in biossido di carbonio ed acqua, dal momento che i ruminanti non hanno ossigeno nel loro rumine, hanno bisogno di produrre altri tipi di gas, uno dei più importanti, quello fondamentale direi, è il metano. Paragonato al biossido di carbonio il metano è 21 volte più potente. Le mucche, come tutti i ruminanti rigurgitano il cibo nella bocca per masticarlo e questo permette un migliore accesso al cibo per i microrganismi presenti nello stomaco, nell'atto di rigurgitare ogni volta che il bolo raggiunge la bocca, viene rilasciata anche una piccola quantità di gas che contiene un alta percentuale di metano. Una mucca da latte che produce dagli 8000 ai 10000 litri di latte all'anno, produrrà anche dai 500 ai 700 litri di metano al giorno che è paragonabile, in termini di gas serra, ad un grosso fuoristrada che percorre 35 km.
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The China Study |
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"The China Study" fatti o fandonie ? (Denise Minger) |
Questo articolo, scritto da Denise Minger, tenta di smontare alcune delle evidenze scientifiche del libro criticandone vari aspetti tra cui le correlazioni univariate "grezze". La Minger cita nel suo Articolo :" The China Study è una raccolta di interessanti dati scelti con cura. Purtroppo per chi si occupa di salute e per la comunità scientifica, Campbell sembra escludere utili informazioni quando queste indicano gli effetti negativi degli alimenti di origine vegetale come possibile causa di malattia, o quando indicano i potenziali benefici dei prodotti animali. Questo rappresenta per i lettori una interpretazione fortemente fuorviante dei dati originali di The China Study, così come una deformazione dei risultati della ricerca nutrizionale di altri studi ". |
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Risposta di Campbell alle critiche |
Campbell: "La critica di Denise manca di senso delle proporzioni. Dà (con esagerazione notevole, a volte) all'analisi dei dati della Cina un peso maggiore di quanto meritano ignorando le evidenze discusse negli altri 17 capitoli del libro. Il progetto di ricerca in Cina è stato uno studio fondamentale, sì, ma non era l'unico fattore determinante delle mie opinioni. In tal modo, e fatta eccezione per alcune osservazioni denigratorie sulle nostre ricerche sperimentali sugli animali, Denise trascura gli altri risultati che ho presentato nel nostro libro. Lei sembra non capire quello che il nostro laboratorio di ricerca stava dimostrando. L'utilizzo di correlazioni univariate per lo più senza aggiustamento per fattori confondenti, può portare a troppa enfasi su singoli nutrienti e cibi come potenziali cause di eventi. So che questa discussione tra Denise e me è difficile da giudicare da parte dei lettori senza avere accesso alla base di dati grezzi e senza sapere come utilizzarli o interpretarli. Accettando questo, dunque, suggerisco che, in ultima analisi, l'affidabilità di qualsiasi conclusione su complesse questioni di causa-effetto dovrebbe essere giudicata dalla capacità di previsione dei risultati sulla salute. In questo caso, i risultati di persone che utilizzano una dieta di alimenti a base vegetale, come dimostrato dai colleghi medici (McDougall, Esselstyn, Ornish, Barnard, Fuhrman), così come da molti dei lettori del nostro libro non sono che incredibili. Non c'è nient'altro in medicina di simile ". |
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Quali sono i cibi alcalini ed i cibi acidi ? |
Il Ph del sangue si estende tra valori che vanno da 1 a 14: quanto più è al di sotto di 7 tanto maggiore è il grado di acidità, quanto è maggiore di 7 tanto maggiore è la condizione di alcalinità. Nel punto 7 vi è uno stato neutro. I valori ottimali per la vita degli esseri umani stanno tra 7,35 e 7,43 mentre i limiti estremi della vita vanno da 7,1 e 7,8, oltre questo limite c’è il coma e l’arresto cardiaco. Dunque i processi vitali dell’organismo hanno luogo solo se il Ph è stabile e leggermente alcalino, mentre se si posiziona su valori acidi c’è un pericoloso accumulo di tossine con le possibili conseguenze suddette. |
Alimenti alcalinizzanti |
Frutta acida: |
Alimenti acidificanti |
Sostanze animali: |
La Vitamina B12 |
A quanto sembra, la "questione B12" è la più dibattuta del mondo vegan... perché, dato che la B12 è l'unica vitamina che non si può ricavare dai cibi vegetali, pare che per alcuni questo possa significare che l'alimentazione vegan non è "naturale". Perfino alcuni aspiranti vegan, convinti della validità di questo stile di vita, si pongono il problema della fatidica B12, considerando "tragico" prendere una volta a settimana una piccola compressa ricca di B12. Sono dubbi che sussistono per pura ignoranza, vale a dire, non conoscenza della situazione: una volta che si sa come stanno davvero le cose, si capisce l'assurdità, e, anche, lasciatemelo dire, il ridicolo di questi dubbi :-) Punto primo: dove si trova la B12 La vitamina B12 NON è prodotta nè dalle piante, nè dagli animali. La vitamina B12, in natura, è prodotta esclusivamente da microorganismi (batteri, funghi, alghe). Gli animali che si nutrono di piante, come tutti gli erbivori, i primati, gli elefanti, e molte altre specie, la incamerano nutrendosi di vegetali e acqua contaminati da questi microorganismi (che si trovano nel terreno, parzialmente ingerito assieme alle piante, o nell'acqua). Le piante invece non hanno bisogno di B12, per cui non la producono. Gli animali carnivori la ricavano mangiando altri animali, perché la B12 si deposita nei tessuti degli animali erbivori. In alcuni casi, gli animali che si nutrono di piante possono mangiare assieme alle piante anche insetti, nei cui tessuti possono esistere depositi di B12. Se un animale erbivoro, frugivoro o granivoro, non vive in natura, e gli viene dato cibo "pulito", cioè non contaminato dai batteri, questo animale sviluppa una carenza di B12, e gli deve essere fornita questa vitamina come integratore. Questi animali sono quelli prigionieri negli zoo, e tutti quelli prigionieri negli allevamenti intensivi. E tutti noi umani, che non viviamo più "in natura" e mangiamo cibi "puliti". Gli animali erbivori che fanno eccezione sono i ruminanti e i conigli: i primi sintetizzano la B12 tramite i batteri naturalmente presenti in uno dei pre-stomaci (il rumine) e poi sono in grado di assimilarla durante le successive fasi della loro complessa digestione, i secondi la sintetizzano nell'intestino cieco e poi riescono ad assorbirla ingerendo una parte del particolare tipo di feci prodotto in questo modo (lo stesso accade per le lepri e alcuni roditori, e anche alcune specie di scimmie mangiano parte delle proprie feci per ricavare alcune sostanze nutritive). Le condizioni di allevamento sono oggi così innaturali, però, che anche per questi animali è la norma somministrare integratori di B12. Conclusione: Punto secondo: come viene prodotta la B12 La vitamina B12 NON è un farmaco. Quella che si compra negli integratori è esattamente quella che si trova in natura e a cui non abbiamo più accesso: quella prodotta dai batteri. Solo che, mentre in natura questi batteri si trovano nel terreno e nelle acque, negli stabilimenti di produzione di B12 i batteri vengono invece "coltivati" su un substrato a base di carboidrati. Per esempio, può essere usata la melassa, scarto di produzione dello zucchero. Ci sono vari metodi di produzione, infatti esistono vari brevetti per la produzione di B12. Può variare il ceppo di batterio usato (Bacillus megaterium, Butyribacterium rettgeri, Streptomyces olivaceus, Propionobacterium freudenreichii, Pseudomonas denitrificans, e altri), il tipo di substrato, il processo di produzione può essere aerobico, anaerobico, misto, può variare la temperatura, i tempi, la grandezza dei contenitori in cui sono messi i batteri, ecc. Conclusione: Punto terzo: ha senso ritenere più "naturale" la B12 ottenuta dal consumo di carne, latte, uova? Dai punti precedenti si può chiaramente rispondere di no. Non fosse altro per il fatto che per ottenere i prodotti di cui sopra vengono impiegati animali tenuti in condizione di totale innaturalità, imbottiti di sostanze chimiche, antibiotici, altri farmaci, integratori di ogni tipo compresa la vitamina B12 stessa! Quindi, non prendere una compressa di B12 prodotta dai batteri tenuti in uno stabilimento, ma mangiare un pezzo di carne o formaggio prodotto da un animale tenuto in uno stabilimento di allevamento intensivo, cui a sua volta è stata somministrata la stessa vitamina B12 (perché il suo cibo è "pulito" tanto quanto il nostro e perché non vive in condizioni naturali), e in più svariati altri farmaci... non è esattamente una scelta che ci assicura la miglior "naturalità", no? E non è certamente una scelta molto logica e razionale. Conclusione: |
Articolo di di Marina Berati: Ingegnere e sviluppatrice software, è attivista per gli animali da oltre 15 anni. Coordina l'attività del network animalista AgireOra Network e di AgireOra Edizioni, casa editrice non-profit per la pubblicazione di libri e materiali informativi legati a tematiche animaliste. |
Omega 3 |
Gli Omega 3, che spesso sentiamo citare nelle trasmissioni televisive come dei componenti particolarmente importanti della nostra alimentazione, sono, insieme ai loro antagonisti, gli Omega 6, degli acidi grassi essenziali. Sono definiti "essenziali" perché il nostro organismo non riesce a sintetizzarli, ma ha bisogno che vengano introdotti con il cibo. Gli Omega 3 sono indispensabili per il corretto funzionamento dell'organismo, e in particolare per la protezione del sistema circolatorio e per la prevenzione delle malattie cardiovascolari. Per questo, e per scongiurare carenze nutrizionali, l'apporto quotidiano di acidi grassi Omega 3, correttamente bilanciati con gli Omega 6, è fondamentale per qualsiasi tipo di dieta. A questo proposito, bisogna tenere presente che il nostro fabbisogno giornaliero di Omega 3 è, in media, di circa 3 grammi. Le fonti vegetali di Omega 3 sono:
L'olio di lino è in assoluto la fonte vegetale più ricca di Omega 3 e la più utile per mantenere una dieta bilanciata anche escludendo i cibi di derivazione animale. Dovete infatti tenere presente che tutti gli altri alimenti vegetali che incontreremo nel corso dell'articolo contengono Omega 3 in quantità molto meno concentrate rispetto all'olio di lino, e spesso accompagnate da elevate quantità di Omega 6, con la conseguenza di sbilanciare il rapporto tra le due categorie di acidi grassi. Stando alla tabella pubblicata dalla Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana, un solo cucchiaio di olio di lino (pari a 15 ml) fornisce circa 6,6 grammi di Omega 3, mentre 30 grammi di semi di lino macinati ne forniscono circa 3,2. È importante sapere che l'olio di lino è un alimento particolarmente delicato: non deve essere esposto alla luce e al calore diretto e, di conseguenza, non può venire impiegato per cucinare. Può essere invece usato come condimento a crudo per verdure, legumi e salse, oppure come semplice integratore alimentare. I semi di lino invece, che devono essere rigorosamente macinati per poter essere assimilati dall'organismo, ben si prestano a rendere più completi e gustosi i vostri piatti, dai cereali, alle insalate, alle minestre. Subito dopo i semi e l'olio di lino, troviamo le noci. Circa 30 grammi di noci forniscono al nostro organismo quasi 2 grammi di acido alfa-linolenico (uno degli acidi grassi del gruppo Omega 3). Tra i cereali, invece, le quantità di Omega 3 sono molto meno rilevanti: ad esempio, 30 grammi di germe di avena o di germe di granoOmega 3 contribuiscono al nostro fabbisogno quotidiano di acido alfa-linolenico, rispettivamente, con 0,2 e 0,1 grammi. Troppo poco per poter diventare la base di una dieta bilanciata. Infine, tornando alla frutta secca, della piccolissime quantità di si trovano anche in nocciole e mandorle. 3. Vegetali a foglia verde
Spinaci, broccoli, lattuga e cavolo verde, oltre ad essere delle importantissime fonti di vitamine e di minerali, contengono anche una piccola percentuale di Omega 3. 230 grammi di verdura cruda forniscono, infatti, circa 0,1 grammi di acido alfa-linolenico: una quantità che, da sola, non sarebbe sufficiente a soddisfare il nostro fabbisogno giornaliero, ma che contribuisce a fare della verdura un complemento irrinunciabile per la nostra alimentazione. Anche fagioli, piselli, lenticchie, ceci e, soprattutto, la soia e i suoi derivati (come il latte e il tofu) contengono piccole quantità di Omega 3: 200 grammi di semi di soia cotti forniscono circa 1 grammo di acido alfa-linolenico, mentre una tazza di latte di soia, pari a 240 ml, ne fornisce circa 0,4 grammi. 5. Alghe e olio algale Alimento tradizionale e molto diffuso in Giappone e in altri paesi orientali, le alghe sono ormai entrate in commercio anche in Occidente come cibo alternativo e dalle numerose virtù nutrizionali. Tra queste, c'è anche la ricchezza di Omega 3, che varia a seconda del tipo di alga. Le alghe, infatti, come abbiamo visto, non sono tutte uguali: possono essere marine o di acqua dolce e più o meno ricche di fibre, di vitamine, di carboidrati o di aminoacidi. In alcuni casi, sono anche delle valide sostitute della carne. Possono essere consumate sia in foglie che sotto forma di compresse e di olio algale, come integratori alimentari, e potete acquistarle nelle erboristerie, nei negozi di alimenti naturali e su alcuni siti web specializzati (come ad esempio Algheria.it). Infine, tenete presente che l'assimilazione degli Omega 3 viene favorita dalla riduzione del consumo di oli ricchi di Omega 6, come ad esempio l'olio di semi di mais o quello di semi di girasole, che dovrebbero essere sostituiti il più possibile con olio di oliva. |
Fruttarismo sostenibile |
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Articolo di Silvia Michela Carassi Sappiamo bene che è impossibile esaurire in questo articolo in modo esplicativo e completo tutto ciò che dobbiamo sapere sulla dieta Fruttariana, ma è possibile comprendere quali passaggi primari possono essere compiuti per iniziare una dieta seria. Questa dieta Fruttariana basa il concetto sulla tossicità dei cibi, considerando come fattore primario il benessere del proprio corpo. Quindi detto questo iniziamo a spiegare il perché nella dieta si inizia al mattino con una Mela (M). La mela "mela stark biologica con la buccia mangiata a morsi". A pranzo frutta dolce (D) per mantenere il corpo a tossicità quasi zero, e a cena (A) alcalinizzante, in quanto durante il riposo ilfisico ha tutto il tempo per smaltire le tossine accumulate durante la cena, preparando l'organismo alla colazione privo di tossine o quasi. 1) - colazione, (detto "M"=mela) completamente senza tossine aspecifiche, 1. colazione: "M"= Mela [consumare da una a tre mele rosse (non meno di una e non più di tre; ognuna del peso medio commerciale di due etti; almeno biologica e consumata compreso la buccia; durante la mattinata, quando se ne sente più il bisogno)]; 2. pranzo: "D"= frutta Dolce [consumare tre tipi di frutta dolce (di quantità a sazietà; più avanti si vedrà perché occorre unire più "cibi" aspecifici nello stesso pasto; evitare la frutta acida per i motivi posdetti)]; 3. cena: "A"= Alcalinizzante [consumare quasi esclusivamente i "cibi" più alcalinizzanti (della fase "alimentare" che si sta attuando, cioè onnariana, o vegetariana, o vegan, o vegan-crudista; l'impostazione della cena in ognuna di queste fasi è esposta più avanti in ogni relativo paragrafo, in cui sono già stati selezionati i "cibi" più alcalinizzanti e come vanno solo minimamente alternati con quelli acidificanti]. La colazione va effettuata sempre assolutamente in questo modo anche perché la mattina abbiamo lo stomaco, l'intestino, il sangue, il sistema linfatico, ed addirittura almeno il grosso dell'organismo, letteralmente pulitissimi, proprio perché hanno avuto tutta la notte per digerire, assorbire ed assimilare tutte le sostanze della giornata precedente: è anche per questo motivo che la mattina ogni molecola che ingeriamo ha non solo un grado di assorbimento estremamente più alto che in tutto il resto della giornata, ma addirittura una conseguenza salutistica sul nostro organismo moltiplicata e potenziata persino di moltissime volte in negativo se il "cibo" non è adatto alla nostra specie, ma, del tutto al contrario, invece, in positivo se il cibo è quello specie-specifico. Di conseguenza la mattina (colazione) dobbiamo assolutamente sfruttare questa pulizia organica totale notturna per potenziare al massimo possibile tutte le straordinarie qualità e capacità molecolari della mela rossa ("M") (possibilmente della varietà "Stark", che, come vedremo meglio più avanti, ha la biochimica e fisiologia perfettamente adatte alla nostra specie). Sempre per fare in modo che il massacrante bombardamento di tossine aspecifiche più forti non cominci subito già dal secondo pasto (il pranzo), e per tutti i motivi fondamentali appena predetti, ovviamente a pranzo è assolutamente fondamentale rimanere non solo fisiologicamente almeno quasi puliti, ma nutrirsi col quasi massimo grado di assorbimento, e potenziare di molte volte le conseguenze salutistiche positive del pranzo stesso consumando tre tipi di frutta dolce ("D"), (di quantità a sazietà), quindi, ad esempio, a scelta tra pere, banane, melone (esistono anche varietà invernali), pesche, kaki, fichi, uva, ciliege, albicocche, prugne, ecc. • Impostazione giornaliera "MDA": anche sulla cena (parte "A"). miele Alcune precisazioni: i prodotti animali (carnei e lattei) vanno eliminati (come vedremo meglio, sostituendoli dapprima con analoghi vegetali) il prima possibile (sempre con la predetta gradualità temporale), proprio per la loro tossicità estrema (come abbiamo visto anche nel capitolo relativo alla fisiologia comparata); Biochimica-fisiologia nutrizionale comparata; caratteristiche perfette, uniche al mondo, della mela: metabolismo glucidico e innesco del metabolismo del fruttosio. Noi siamo l'unica specie animale ad avere un metabolismo glucidico perfettamente compatibile con un solo, esclusivo, tipo di carboidrato, il fruttosio [che ha sempre 6 atomi di carbonio come il glucosio (che, invece, sotto forma di amido, è tipico del metabolismo dei semi e di molte verdure) ma ha una struttura periferica infinitamente più metabolicamente efficiente e salutare]. Ebbene, nessun cosiddetto "alimento" contiene fruttosio, a parte la frutta (e quasi nulle eccezioni), (si chiama fruttosio proprio per questo), ma tutti i frutti, come rapporto (quantitativo) glucosio-fruttosio, contengono sempre una spiccata prevalenza di glucosio rispetto al fruttosio (media mondiale 78% di glucosio e 22% di fruttosio), che, come stiamo per vedere meglio, è una condizione spiccatamente non salutare; l'unico frutto dell'intero pianeta che ha invece una prevalenza invertita (persino assoluta) del perfetto fruttosio rispetto al glucosio (e quindi una complementarità fisiologica assolutamente univoca con la specie umana) è sempre lei: la mela (rossa Stark), con il ben addirittura 92% di fruttosio, e solo appena 8% di glucosio. è antidiabetico, in quanto addirittura non deve essere regolato dall'insulina; La mela, quindi, come carboidrato, contiene quasi solo il meraviglioso ed evolutissimo (anche proprio in termini di minima energia, e quindi massima efficienza salutistica) fruttosio, che è proprio, come abbiamo visto, assolutamente l'unico carburante adatto (specie-specifico), e quindi assolutamente perfetto (come abbiamo visto nel capitolo relativo alla paleoantropologia moderna, la co-evoluzione comporta necessariamente una perfetta complementarizzazione anatomo-fisiologica fito-zoologica) per la fisiologia glucidica della specie umana. Più avanti vedremo come proprio l'innesco del metabolismo del fruttosio determina enormi vantaggi fisiologici per l'intero organismo umano, anche in termini di massima energia fisica e massima lucidità e velocità mentale. Biochimica-fisiologia nutrizionale comparata; caratteristiche perfette, uniche al mondo, della mela: polifenoli: metabolismo primario antiossidativo, disintossicante, antipatologia ed antiinvecchiamento Biochimica-fisiologia nutrizionale comparata; caratteristiche perfette, uniche al mondo, della mela: metabolismo generale Cadaveri Animali. I CIBI MORTI. Assolutamente fondamentale da sapere: dannosità estrema della frutta acida (a cominciare dalle arance). Nei fruttariani i danni sono minori, ma più velocemente sintomatici perché più periferici Come vedremo anche meglio, i meccanismi patogeni innescati da arance e restante frutta acida sono dovuti ad innumerevoli sostanze altamente tossiche (per la specie umana), comprese la cadaverina, la putrescina, altre poliammine, ecc., che, nel loro complesso biochimico, portano non solo a forte acidosi ematica, ma addirittura a profonda ossidazione ipercomplessa che perdura persino se l'organismo è portato in alcalosi (ad esempio da altro tipo di frutta). Ora, e questo avviene ogni volta che mangiamo un'arancia, quando il sangue viene portato in acidosi (oppure in ossidazione iper-complessa, o entrambe) siccome, come predetto, non può assolutamente rimanervi, proprio perché, dopo un certo piccolo margine, è addirittura mortale, dopo l'ammortizzamento parziale della riserva alcalina del sangue stesso, si innesca immediatamente il ripristino graduale della riserva stessa; ma l'organismo purtroppo per ripristinare la nostra riserva alcalina ematica, e quindi per contrastare l'azione dell'acidosi, deve andare letteralmente a prelevare sostanze alcaline da altri organi, danneggiandoli enormemente. Dopo aver danneggiato, in questo modo, polmoni e reni, se ciò non è stato sufficiente, il sangue deve continuare a prelevare altre unità strutturali alcalinizzanti, e quella principale è il calcio. Ora, la "banca" del calcio del nostro organismo è il nostro sistema scheletrico, dalle ossa ai denti, e, di conseguenza, con l'acidosi, in questo caso determinata dalla frutta acida, il sangue è costretto a prelevare quantità enormi di calcio proprio dalle ossa ai denti; siccome la struttura portante di questi ultimi è proprio costituita a base di calcio, togliendolo, non facciamo altro che forare letteralmente sia la struttura dentale (specialmente dall'interno, proprio a livello pulpare) e sia, parallelamente, delle ossa, avviandoci velocissimamente anche verso l'osteoporosi. Occorre ricordare che la posdetta disintossicazione aspecifica (cioè dai "cibi" |o sostanze| non specie-specifiche), (sia a livello di disintossicazione primaria che secondaria), come spiegato meglio nel capitolo relativo alla terapeutica moderna, può avvenire solo ed esclusivamente a pH 7,41 (disintossicazione aspecifica |solo fisioneutra|). Ora, siccome le tossine aspecifiche (sia all'esterno che all'interno del nostro organismo) sono sia le tossine aspecifiche acide (primarie o secondarie) che le tossine aspecifiche alcaline (primarie o secondarie) (altrettanto disastrose per il nostro organismo, come la maggioranza delle famose sostanze secondarie killer contenute nei cadaveri vegetali ancora denominati "semi e verdure", a cominciare proprio dai massacranti alcaloidi secondari killer, prodotti esattamente per difesa dalle piante, ma anche molte sostanze alcaline altamente tossiche contenute naturalmente nei prodotti animali), di conseguenza, la disintossicazione aspecifica, che deve assolutamente espellere dal nostro organismo sia le tossine acide che le tossine basiche (contenute non solo in ogni "cibo" aspecifico, ma addirittura sempre in dosi quantitative equivalenti, anche se i miliardi di loro reazioni chimiche in fase di digestione, assorbimento ed assimilazione possono dare risultati metabolici finali acidi o basici), deve essere assolutamente sempre fisioneutra (cioè a pH 7,41). Anche per questo motivo, proprio soprattutto in fase di disintossicazione aspecifica, specialmente il pH delle nostre urine deve essere assolutamente sempre fisio-neutro (sempre pH 7,41), ed assolutamente mai si deve innescare una intossicazione deperimentale acidotica diretta179 (dovuta pure alla posdetta ossidazione ipercomplessa) oppure una intossicazione deperimentale alcalodica diretta180, in quanto, entrambe (specialmente quella acidotica), come vedremo meglio più avanti, sono profondamente disastrose per il nostro organismo (anche in quanto sono intossicazioni aspecifiche potenziate dal deperimento organico dell'intero organismo). Quindi, in sintesi, come spiegato ulteriormente nel capitolo della terapeutica moderna, (anche a livello ematico) non solo sia lo stato acidotico che lo stato alcalodico bloccano totalmente qualsiasi disintossicazione, ma addirittura, in particolare, lo stato acidotico determinato dalla frutta acida e dal digiuno è una intossicazione aspecifica potenziata dal deperimento organico dell'intero organismo. In particolare, la frutta acida determina una intossicazione acidotica non chetonica, il digiuno una intossicazione acidotica chetonica, analizzate più avanti; inoltre, gli innumerevoli danni all'organismo che determinano, compreso tutte le anche enormi sofferenze che comportano, sono esattamente disastrose forme di intossicazione (chetonica o non chetonica). l'osservabilità e riproducibilità di queste patologie si manifestano anche effettuando numerosissime CONTROPROVE SCIENTIFICHE, con i sintomi (e rilevazioni strumentali) negativi che (come SEMPRE è successo), più velocemente nel fruttarismo, COMPAIONO IN PRESENZA di frutta acida, e RISCOMPAIONO IN ASSENZA della stessa, PURE IN RIPETIZIONE CONTINUA DI QUESTA ALTERNANZA. FONDAMENTALE: Inoltre, specialmente egli ultimi anni è stato scientificamente confermato che le molecole ACIDIFICANTI stesse CREANO ADDIRITTURA ANCHE I DANNOSISSIMI RADICALI LIBERI, ASSOLUTAMENTE NON RILEVABILI DALLA MISURAZIONE DEL pH. Meccanismo biochimico della dannosità estrema della frutta acida; differenziazione metabolica di quest'ultima nelle diverse situazioni "alimentari": acidosi indiretta (principalmente endocellulare) ed acidosi diretta (ematica). Il metabolismo della frutta acida relativo all'acidosi del sangue (il sangue può sopportare un pH in acidosi fisiologica fino solo al valore, già pericolosissimo, di 7,35, al di sotto del quale avviene prima il coma per acidosi, poi addirittura la morte), è costituto fondamentalmente da un meccanismo biochimico che può essere di due tipi: acidosi indiretta, (più grave, ma meno evidente in tempi brevi, in quanto più interna nell'organismo), tipica delle fasi "alimentari" pre-fruttariane (da onnariana a vegan-crudista) e delle fasi di disintossicazione aspecifica (transizione e terapia); Il segreto della nostra felicità è proprio esattamente il (predetto) progetto 3M Come si accennava, questo testo ha un unico scopo: fornire gli "strumenti" (naturali) per raggiungere la cosa più importante in assoluto nell'intera vita di ognuno di noi, la felicità. Ovviamente, come abbiamo visto, essa consiste sempre in: 1) armonia con se stessi, 2) con gli altri 3) e con la natura. Disclaimer: le informazioni scientifiche o di qualsiasi altro tipo contenute in questo articolo sono a puro titolo informativo e non sostituiscono in alcun modo l'attività del medico (o diversa figura professionale ufficiale relativa alle predette informazioni), che deve essere sempre prima consultato, agendo poi sotto la sua esclusiva responsabilità, oltre che quella propria personale; gli autori declinano ogni responsabilità, diretta o indiretta, in merito alle scelte fatte conseguentemente alla conoscenza delle informazioni di qualsiasi tipo contenute in questo articolo che fa riferimento con estratti al libro originale "SPECIE UMANA: progetto 3M"
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Riscaldamento globale |
Cosa è l'IPCC ? IPCC significa: "Intergovernamental Panel on Climat Change" ovvero Gruppo intergovernativo sul cambiamento climatico è il foro scientifico formato nel 1988 da due organismi delle Nazioni Unite, l'Organizzazione meteorologica mondiale (WMO) ed il Programma delle Nazioni Unite per l'Ambiente (UNEP) allo scopo di studiare il riscaldamento globale. Che cosa dice il rapporto dell'Onu sul clima ? Domenica 2 novembre 2014 a Copenaghen, in Danimarca, è stata presentata una sintesi del 5° rapporto sul clima, uno dei più importanti studi di questo tipo dal 2007. Si tratta di una sintesi degli altri rapporti pubblicati negli ultimi 13 mesi dall'IPCC. Nel settembre 2013 l'IPCC aveva pubblicato il primo documento del corposto rapporto in cui affermava con una certa durezza che la possibilità che il riscaldamento globale fosse causato dall'uomo era del 95%. La frase che sintetizza i lavori del meeting dell'Intergovernamental Panel on Climate Change é stata: «L'impatto dell'uomo sul sistema climatico è chiaro e le recenti emissioni di gas serra generate dalle attività umane sono le più alte della storia». DATI ALLA MANO Il report non lascia spazio a fraintendimenti: «Nel corso dell'ultimo secolo l'atmosfera e gli oceani si sono riscaldati, la quantità di ghiaccio e neve si è ridotta e il livello dei mari è aumentato». Secondo gli esperti non tutto sarebbe però perduto: «Esistono infatti azioni da intraprendere nel corso dei prossimi decenni che possono contribuire a contenere l'innalzamento delle temperature entro i 2°C» si legge nel documento. Perché proprio 2 gradi? Perché secondo i climatologi sarebbe il limite superiore di un aumento delle temperature ritenuto "sicuro" e che i governi si sarebbero impegnati a non oltrepassare. I dati su cui si focalizzano gli scienziati dell'IPCC nelle loro conclusioni possono essere sintetizzati in 6 grafici. 1. L'AUMENTO DELLA TEMPERATURA Il primo mostra il cambiamento nelle temperature del pianeta nel periodo 1901-2012 ed è stato ottenuto su base statistica a partire dalle osservazioni empiriche condotte nel corso degli anni. |
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2. L'AUMENTO MEDIO Lo stesso dato può essere guardato da un altro punto di vista: nel grafico qui sotto viene presentato l'andamento delle temperature rispetto alla media della fine del XX secolo: nella parte alta del grafico sono rappresentati i dati puntuali per ogni anno, nella parte bassa quelli relativi a ogni decennio. |
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3. COME CAMBIERÀ IL CLIMA DA OGGI AL 2100 Ed ecco come si evolverà la situazione secondo gli esperti nei prossimi 85 anni: il grafico di sinistra mostra lo scenario più ottimistico, secondo il quale le emissioni di gas serra verranno pesantemente limitate. Nononstante gli sforzi, le temperature sono destinate a salire ancora di 0,7 °C. A destra lo scenario più catastrofico, ossia un aumento costante, ai ritmi attuali, delle emissioni di CO2 e altri inquinanti. Come si può vedere, in queste condizioni, le temperature potrebbero aumentare anche di 10 °C. |
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4. L'AUMENTO DEL LIVELLO DEI MARI Ed ecco come l'aumento delle temperature e lo scioglimento dei ghiacci hanno influenzato l'innalzamento delle acque negli ultimi 100 anni. Secondo quanto si legge nel rapporto, «la velocità di innalzamento del livello dei mari registrata negli ultimi 100 anni è maggiore rispetto a quella degli ultimi 2000». |
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5. LA DIMINUZIONE DEI GHIACCI Nello stesso periodo, come si vede dai dati qui sotto, l'estensione dei ghiacci artici è passata da 10 a poco meno di 6 milioni di km2. |
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6. QUANTO ABBIAMO INQUINATO Ed ecco perchè si è verificato tutto questo: inquiniamo sempre di più. Negli ultimi 10 anni le emissioni di gas serra sono cresciute a una velocità doppia rispetto a quella registrata negli ultimi 30 anni. E va sempre peggio. |
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Legenda:
EFFETTI SUGLI OCEANI Gli oceani della Terra contengono quantità enormi di diossido di carbonio sotto forma di ioni bicarbonato e carbonato, più di quanta ce ne sia nell'atmosfera. Lo ione idrogenocarbonato viene prodotto per azione del diossido di carbonio libero sulle rocce calcaree - un esempio è la reazione di dissoluzione del carbonato di calcio: È attraverso reazioni come questa che gli oceani vanno a tamponare le variazioni di concentrazione del diossido di carbonio nell'atmosfera; la reazione è infatti reversibile. Per centinaia di milioni di anni questo processo ha prodotto enormi quantità di rocce costituite da carbonati che sono andati a depositarsi sui fondali marini. Con l'aumentare della concentrazione del diossido di carbonio nell'atmosfera, aumenta la quantità di ioni idrogenocarbonato presente nelle acque marine con conseguente abbassamento del pH, fenomeno noto come acidificazione degli oceani. Gli aumenti di temperatura e acidità siano all'origine della morte delle barriere coralline osservata negli ultimi anni in numerose zone tropicali del pianeta. |
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L'ipotesi Gaia |
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Il pianeta delle margherite |
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L'effetto farfalla |
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L'ipotesi Gaia è una teoria di tipo olistico formulata per la prima volta dallo scienziato inglese James Lovelock nel 1979 in "Gaia. A New Look at Life on Earth", trovando poi numerosi consensi nel mondo scientifico, ma non tutti coincidenti col suo vitalismo. |
Nella sua prima formulazione l'ipotesi Gaia, che altro non è che il nome del pianeta vivente (derivato da quello dell'omonima divinità femminile greca, nota anche col nome di Gea), si basa sull'assunto che gli oceani, i mari, l'atmosfera, la crosta terrestre e tutte le altre componenti geofisiche del pianeta terra si mantengano in condizioni idonee alla presenza della vita proprio grazie al comportamento e all'azione degli organismi viventi, vegetali e animali.[1] Ad esempio la temperatura, lo stato d'ossidazione, l'acidità, la salinità e altri parametri chimico-fisici fondamentali per la presenza della vita sulla terra presentano valori costanti. Questa omeostasi è l'effetto dei processi di feedback attivo svolto in maniera autonoma e inconsapevole dal biota.[2] Inoltre tutte queste variabili non mantengono un equilibrio costante nel tempo ma evolvono in sincronia con il biota. Quindi i fenomeni evoluzionistici non riguardano solo gli organismi o l'ambiente naturale, ma l'intera Gaia. |
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James Ephraim Lovelock (Letchworth, 26 luglio 1919) è un chimico britannico. È uno scienziato indipendente, scrittore e ricercatore ambientalista che vive in Cornovaglia, nel sud ovest dell'Inghilterra. Il suo maggiore merito scientifico è la teoria di Gaia con la quale per primo ha descritto il pianeta Terra, con tutte le sue funzioni, come un unico superorganismo. |
Lovelock, inventore in continua attività, ha ideato nel 1957 un importante apparecchio di analisi chimica, il rivelatore a cattura di elettroni, utilizzato in gascromatografia, e numerosi metodi scientifici, alcuni dei quali adottati dalla NASA nei suoi programmi di esplorazione planetaria. |
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Cambridge Declaration of Consciousness |
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Cambridge Declaration of Consciousness |
Cambridge Declaration of Consciousness Il 7 luglio 2012, un gruppo di importanti neuroscienziati riuniti a Cambridge ha firmato un documento (The Cambridge Declaration on Consciousness) che sintetizza i risultati delle più recenti acquisizioni scientifiche nello studio del cervello e del sistema nervoso degli animali e dell'uomo. In breve, le conclusioni sono che non solo sembra esserci, per l'uomo e l'animale, grande similitudine tra i rispettivi substrati neurali associati alla coscienza e all'intelligenza, ma pare anche che queste funzioni, finora attribuite solo agli animali dotati di corteccia cerebrale, si appoggino anche agli strati subcorticali del cervello, lasciando quindi campo aperto all'ipotesi che anche animali senza corteccia cerebrale possano avere coscienza ed intelligenza. La conclusione del documento è la seguente: «L'assenza della neocorteccia non sembra precludere ad un organismo la capacità di esperire stati affettivi. Diversi indizi convergono nell'indicare che gli animali non umani possiedono i sottostrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici associati alla coscienza, insieme alla capacità di mostrare comportamenti intenzionali. Di conseguenza, indizi in abbondanza suggeriscono che gli umani non siano gli unici a possedere i substrati neurali che generano la coscienza. Anche animali non umani, tra cui tutti i mammiferi, gli uccelli e molte altre specie, inclusi i polipi, possiedono substrati neurali.» Il documento è stato scritto da Philip Low, Jaak Pankseep, Diana Reiss, David Edelman, Bruno Van Swinderen, Christof Koch. |
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IL CARNISMO |
Il carnismo è la credenza, o ideologia, in cui è ritenuto etico consumare (un certo tipo di) animali. Il Carnismo è essenzialmente l'opposto di vegetarianismo e veganismo. Il termine "carnismo" è stato coniato dalla psicologa sociale Melanie Joy nel 2001, la quale sostiene che, poiché il carnismo è un'ideologia violenta e dominante, questo è rimasto senza nome e invisibile, in modo che, mangiare carne sembri un dato di fatto piuttosto che una scelta. Quando mangiare carne non è una necessità per la sopravvivenza, è una scelta, e le scelte derivano sempre da ideologie. A causa della violenza insita nel carnismo (la moderna produzione di carne richiede un'intensa ed estesa violenza verso gli animali), il sistema utilizza una serie di meccanismi di difesa, sociali e psicologici, per distorcere la percezione delle persone e bloccare la loro consapevolezza ed empatia quando mangiano carne, permettendo a persone umane di partecipare a pratiche disumane senza rendersi conto di quello che stanno facendo. Il carnismo esiste in culture dove mangiare carne è una scelta piuttosto che una necessità. In queste culture si tende a trovare una manciata di specie animali considerate commestibili, mentre le migliaia di altre specie sono ritenute disgustose; anche se le specie animali consumabili possono cambiare, la teoria rimane invariata. Nelle società carniste moderne, la scelta delle specie reputate commestibili non si basa sulla logica e su fattori economici, ma semplicemente sul condizionamento e l'abitudine. Joy distingue i carnisti (persone che mangiano carne) dai carnivori (animali che hanno bisogno di ingerire carne per sopravvivere) ed anche dagli onnivori (animali che possono sopravvivere ingerendo sia vegetali che sostanze animali). I termini "carnivoro" e "onnivoro" si riferiscono ad una propria predisposizione biologica, ma quando mangiare carne è una scelta, questo comportamento si basa su un'ideologia e non su un fattore biologico. Joy dice inoltre che il termine inglese "meat-eater"(mangiatore di carne) è inesatto in quanto presenta questo comportamento come se fosse scisso da un'ideologia, ecco perché ad esempio, i vegetariani non sono indicati come "plant-eaters" (mangiatori di piante). Il termine "carnista" vuole essere descrittivo e non peggiorativo, così come, ad esempio, "buddista" o "capitalista" semplicemente descrivono una persona che agisce secondo una particolare ideologia. Melanie Joy si è formata ad Harvard ed è psicologa e docente di psicologia e sociologia presso l'Università del Massachusetts (Boston), nonché apprezzata conferenziera. |
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PRODUZIONE DI MIELE (LA VERITA') |
- Il miele prelevato dagli alveari è sostituito con sciroppo di zucchero. Poiché non è l'equivalente adeguato della loro dieta naturale, il loro sistema immunitario è indebolito e, di conseguenza, le api sono esposte a diverse malattie e si accorcia la durata della loro vita. Per questo motivo, spesso vengono aggiunti diversi antibiotici allo sciroppo (tetraciclina, terramicina, ecc.) nei paesi dove viene consentito. In Italia il Regolamento CE 470/2009 vieta si' la somministrazione di antibiotici, se il fine è quello terapeutico, ma le contaminazioni accidentali sono ammesse, e possono certamente avvenire se le api si posano su fiori e piante trattati (legalmente) con antibiotici a fini curativi. - Agli apicoltori piace sempre sottolineare che le api impollinano le coltivazioni agricole della piante che mangiamo. Senza gli apicoltori, essi affermano, non saremmo in grado di mangiare un lungo elenco di frutta e verdura. La questione dell'impollinazione è nient'altro che un tentativo di distogliere l'attenzione dal fatto che il miele è il prodotto dello sfruttamento delle api. - Quando gli apicoltori dicono che stanno aiutando le api a trasportarle nei luoghi dove raccolgono il nettare dalle piante, in realta' stanno facilitando l'istinto di acccaparramento delle risorse nelle api a scapito di altri più importanti impollinatori. - Una nuova ape regina è selezionata da un essere umano per sosituire la regina regnante. Entrambe sono spesso inseminate artificialmente. - Spesso l'ape regina viene inseminata artificialmente (un metodo che richiede la morte del maschio). Il metodo più comune per ottenere il liquido spermatico consiste nella decapitazione del maschio. Quando la testa è staccata, il sistema nervoso centrale riceve un impulso elettrico e provoca un riflesso che causa il rilascio di sperma; il torace del maschio viene poi schiacciato per far uscire lo sperma dall'endofallo, ovvero i genitali maschili). - Nel processo di controllo dell'alveare e della raccolta del miele, diverse api vengono schiacciate dai telai o calpestate. Le api che pungono l'apicultore per difendere l'alveare muoiono, dato che l'atto di pungere ha come conseguenza la loro morte. Un'operaia muore nel giro di qualche minuto dopo aver usato il suo pungiglione, poiché tutto l'apparato del veleno e le viscere vengono strappate dal corpo dell'ape, assicurando così un'azione protratta dell'aculeo che continua la penetrazione e ad iniettare veleno nella ferita anche dopo che l'ape si è allontanata. - Il motivo per cui le api non possono solo volare via è perché gli apicoltori non le lasciano scappare; gli apicoltori fanno del loro meglio per evitare la sciamatura. Non solo perderebbero metà delle loro api, ma un sacco di preparazione andrebbe persa durante la sciamatura, durante la quale le api non producono miele. - Un apicultore vi raccontera' la solita favola secondo cui stanno aiutando le api dato che in natura le colonie potrebbero morire perché sarebbero mal preparate per l'inverno. |
Il Caffè |
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Articolo di Valdo Vaccaro: Laureato in economia nel 1972 all’Università di Trieste, si è dedicato per tre anni all’insegnamento e al giornalismo. Dopo una proficua militanza nella sheltoniana ANHS (American Natural Hygiene Society), si è laureato nel 2002 in filosofia e naturopatia. Fa parte attualmente della direzione tecnica dell’AVA (Associazione Vegetariana Animalista) di Roma, per la quale elabora diversi lavori di argomento etico-salutistico. |
I danni tacciuti della caffeina |
Stephen Cherniske è uno scienziato che ha trascorso 10 anni della sua vita studiando approfonditamente gli effetti della caffeina sull'organismo umano. Da questa sua analisi è nato un documento importantissimo: il libro "Caffeine Blues" ("Depressione da caffeina"). Cherniske scrive: "La caffeina non fornisce energia-solo stimolazione chimica. L'energia che si percepisce viene dallo sforzo del corpo di adattarsi all'aumentato livello nel sangue di ormoni dello stress… L'uso del caffe' per migliorare l'umore e' una benedizione di breve durata ed una maledizione di lunga durata. Mentre l'iniziale stimolo dell'adrenalina puo' procurare un provvisorio sollievo anti-fatica, l'effetto finale della caffeina e' di una depressione, leggera o profonda. I pubblicitari e le "istituzioni" del caffe' hanno nascosto all'opinione pubblica questo aspetto della caffeina…". Le persone che bevono caffè non ricevono energia da esso ma al contrario vi è un dispendio di forze vitali messe in moto dall'organismo per adattarsi allo scombussolamento fisico generato dal caffè stesso. L'unico modo per avere sana e autentica energia è il riposarsi. Ma forse nella nostra società il riposo è considerato una perdita di tempo e non rappresenta un guadagno da parte di nessuno. Chi non ha mai sentito dire che la caffeina e' dannosa solo se consumata in modo eccessivo? Cherniske risponde che un veleno rimane un veleno, anche se assunto in minime quantità. Farà meno male forse ma bene di certo no! A pag.17 di "Caffeine Blues" si legge: "Il caffe' e' una droga "leggera" contenente un vasto assortimento di sostanze tossiche. In aggiunta alla caffeina, il caffe' contiene centinaia di sostanze volatili inclusi piu' di 200 acidi. Il corpo le deve espellere attraverso un grande dispendio di energia, che e' quella strana stimolazione percepita come "energia". E ancora "La caffeina e' un veleno biologico usato per le piante come pesticida. La caffeina da al fogliame e ai semi un sapore amaro, che scoraggia il loro consumo agli insetti e agli animali. Se i predatori persistono nel mangiare le piante irrorate di caffeina, la caffeina puo' causare la distruzione del loro sistema nervoso centrale e perfino avere aspetti letali. Molti infestanti imparano presto a lasciar stare le piante". E a pag.53 leggiamo: "Ricordiamoci che il caffe' contiene un gran numero di sostanze chimiche, non solo caffeina, tra cui un gruppo di composti estremamente tossici noti come Idrocarburi Aromatici Policiclici (PAH). Possiamo ricordarli come gli agenri cancerogeni isolati nella carne cotta al barbecue". Ma quali sono i danni creati dalla caffeina? - Problemi di digestione con conseguenti rischi di malattie gastrointestinali, - disturbi del sonno, - carenze nutrizionali (perdita di vitamina B attraverso le urine, perdita di calcio, potassio, magnesio ed altri minerali), - stipsi (si legge a pag.173 del libro di Cherniske "… molte persone richiedono la caffeina perche' le aiuta a mantenere una normale regolarita' intestinale, ma e' come essere dipendenti dai lassativi. In ciascun caso, si usa una droga per indurre movimento intestinale, e alla fine molti bevitori di caffe' diventano dipendenti da questa azione lassativa. Senza lo stimolo della caffeina, essi provano cio' che e' conosciuto come "costipazione di rimbalzo"), - mal di testa ("La persona con il mal di testa non sa che esso e' stato causato o scatenato dalla caffeina, cosicche' ricorre ad un antidolorifico (analgesico). Gli studi mostrano che, nel 95% dei casi, i medicinali analgesici contengono caffeina. Cosi' l'antidolorifico lavora, specialmente se il mal di testa e' causato dall'astinenza dalla caffeina, ma la caffeina contenuta alla fine scatena un altro mal di testa. In definitiva, lo sfortunato che soffre diventa dipendente dall'antidolorifico per avere un briciolo di sollievo, ma il mal di testa aumenta in frequenza e in intensita'. Cio' puo' andare avanti per diversi anni, creando un ciclo di dolore e depressione che distrugge la qualita' della vita." Caffeine Blues, pag. 185). Il caffè è la maggior coltura del mondo: 70 milioni di acri dedicati solo al caffè e l'uso di pesticidi in questo ambito è massiccio. A pag. 276 di "Caffeine Blues" si legge a tal proposito: "Per le piantagioni di caffe' si usano enormi quantita' di pesticidi che inquinano la terra, I fiumi, distruggono le piante e la vita animale attorno ad esse. I semi vengono presi dal mercato, ma cosa succede alla polpa del caffe' ed all'acqua di lavorazione? Questa acqua, caricata da pesticidi, funghicidi e residui azotati, va direttamente nei corsi d'acqua locali, nei fiumi e nei laghi. Senza essere filtrata o depurata, questa acqua inquinata danneggia la vita acquatica cosi' come la salute delle persone che vivono accanto a queste masse d'acqua. E la polpa del caffe'? Viene posta in immense, putride discariche, sprigionando la sua elevata carica azotata nell'acqua del sottosuolo e col tempo nelle stessi inquinati corsi d'acqua." E oltre al risvolto ambientale ricordiamo anche quello umano: nelle piantagioni di caffè è diffuso lo sfruttamento dei lavoratori. Tutti questi aspetti negativi solo per mantenere in vita il caffè, un non-cibo che però fa guadagnare fior fiori di quattrini alle multinazionali. Non vale forse la pena eliminarlo dalla nostra alimentazione? Se non riusciamo ad eliminarlo, riduciamolo e preferiamo il caffè proveniente dal commercio equo e solidale che garantisce ai lavoratori condizioni lavorative e salari adeguati ed etici. |
Lo zucchero è come la cocaina |
Sulla sinistra è il tuo cervello dopo aver assunto zucchero. Sul lato destro è il tuo cervello dopo aver assunto cocaina. Noti le somiglianze? |
Per confronto, questa immagine mostra delle scansioni del cervello con obesi e dipendenti da cocaina. |
Assumere zucchero può avere effetti sul cervello molto simili a quelli provocati dall'abuso di sostanze stupefacenti: con veri e propri sintomi di astinenza e dipendenza. Secondo il neuroscienziato Bart Hoebel dell'Università di Princeton, nel New Jersey, potreste essere probabilmente dipendenti dallo zucchero. La ricerca è stata svolta utilizzando purtroppo delle cavie e somministrando loro dosi elevate di acqua zuccherata ogni giorno, dopo che avevano passato la notte a digiuno. Nel giro di tre settimane, gli animali hanno cominciato a dare segni di impazienza e frenesia: comportamento simile a quello dei tossicodipendenti in crisi di astinenza. Rimanevano a lungo desiderosi di ricevere una nuova "dose", erano incontrollabili", ha spiegato Hoebel. L'esperimento ha mostrato negli animali un aumento nel cervello della dopamina che come ci spiega Hoebel "E' una sostanza che si trova nel nucleus accumbens, la parte adibita alla motivazione e al meccanismo della ricompensa e si sa da tempo che l'abuso di droghe fa aumentare il rilascio di dopamina in questa parte del cervello: analogamente abbiamo scoperto che lo zucchero agisce allo stesso modo". Governi e industrie sono complici nell'aumentare gradualmente la quantità di zuccheri presente nei cibi e nelle bevande, spesso in modo subdolo, e con un unico obbiettivo: fare soldi sfruttando la nostra dipendenza, in modo simile a quanto fanno le industrie del tabacco. Dal 1977 al 2000 gli americani hanno raddoppiato la quantità di zuccheri che mangiano e, nonostante la maggiore consapevolezza in fatto di salute e alimentazione, è raddoppiato nello stesso periodo anche il numero di obesi. Se state pensando che in Italia è diverso, verificate sotto quanto ne sapete in fatto di zucchero: 1) Qual è la differenza tra un'arancia o spremuta ed un succo di arancia commerciale ? 2) Molti cibi nascondono moltissimo zucchero 3) Metterci a dieta ci fa ingrassare 4) Come funzionano i carboidrati Questa foto mostra quanto zucchero è nascosto nelle bevande che possiamo trovare al supermercato. |
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Cibo spazzatura |
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I cibi che mangiamo hanno un effetto diretto sul nostro stato d'animo e sui nostri modelli comportamentali. Secondo il Dr. Drew Ramsey, che ha condotto lo studio, una delle principali cause di disturbi del comportamento alimentare è la carenza di nutrienti. Secondo tale studio, gli stati d'animo negativi vengono amplificati notevolmente dopo il consumo di cibo spazzatura. In aggiuntava ciò, è emerso anche che i junk food creano dipendenza al pari della droga. Infatti, se ad attirare è il loro sapore "buono" determinato dall'abbondanza di grassi ezuccheri, a creare dipendenza sono gli stimoli che questi creano nel cervello, molto simili a quelli determinati da altre dipendenze, come la droga, l'alcol ed il fumo. Lo studio mostra inoltre come lo stimolo generato da un cibo carico di zucchero e grassi sia ben diverso da quello legato ad una frutta o verdura o altro alimento salutare. I ricercatori della Florida hanno infatti notato che la visione di una marca di fast food accende nel cervello lo stesso stimolo che si crea in quello di un alcolista quando si trova davanti al proprio alcolico preferito. |
L'ultimo panino islandese di Mc Donald |
31 ottobre 2009. E' il giorno in cui McDonald's ha chiuso i battenti in Islanda. Ed è anche il giorno in cui Hjörtur Smárason ha acquistato il suo ultimo panino nel fast food, con l'intento di conservarlo il più a lungo possibile. Un esperimento, insomma, per capire quanto il cibo avrebbe resistito nel tempo. Sei anni dopo quel panino (accompagnato da patatine fritte) non è messo poi così male. Non presenta muffe, sembra quasi intatto. E viene conservato, come un cimelio, in un ostello della cittadina di Skógarhlíð |
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SUCCEDE SOLO DA MC DONALD |
Un pò di nozioni sulle frequenze che ci circondano |
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La tecnologia ha portato praticamente in tutte le case strumenti come: Cellulari, Wi-fi (connessioni senza fili), cordless. Sono tutti apparecchi molto comodi, il cellulare permette di parlare con chiunque in qualsiasi posto e in qualsiasi momento, le connessioni Wi-fi ci permettono di collegare il nostro computer alla rete internet senza utilizzare fastidiosi fili, il cordless ci permette di telefonare continuando a girare per casa, ci permette di telefonare stando comodamente seduti sul divano o addirittura mentre siamo comodamente seduti in bagno. Sì, sono davvero strumenti comodi, e per molte persone sono ormai diventati indispensabili, insostituibili… È il caso però di valutare un attimo se questa comodità vale il rischio che corriamo con l'esposizione a questi apparecchi. Il gruppo di frequenze : DECT ( dai cordless) è tossico per la salute. Sono frequenze dannose! Il tipo di microonde emesse hanno una triplice struttura: Microonde, Modulate in bassa frequenza e Pulsate. Le principali conseguenze di questo bombardamento sono: La perdita di tenuta della barriera sangue-cervello (barriera emato encefalica). Questo elenco di conseguenze può provocare nel corpo patologie diverse che possiamo dividere in due gruppi. Quindi come possiamo fare? Elimina il cordless e sostituiscilo con un telefono vecchio stile con il filo. Spegni sempre il cellulare alla notte, o perlomeno non tenerlo in camera di letto. Alcuni addirittura se lo tengono sotto il cuscino: davvero un'abitudine sbagliata. Durante il giorno appoggia il cellulare ogni volta che puoi, non tenerlo sempre in tasca: più lontano è dal tuo corpo e meglio è. Se lavori in ufficio molto probabilmente sei esposto tutto il giorno alle frequenze emesse da reti Wi-fi, cellulari e cordless, ti consiglio di far conoscere questo tipo di informazioni ai tuoi colleghi, in modo da poter insieme richiedere di tornare ai cari vecchi fili. Alcuni altri consigli per limitare l'esposizione a campi elettromagnetici vari durante la notte: Elimina tutti i trasformatori di corrente che si trovano vicino al tuo letto (sono spesso presenti in radiosveglie, abatjour, stereo etc.) Ogni cosa che viene alimentata dalla rete elettrica ma può andare anche a pile contiene un trasformatore. Un ultimo consiglio alle cassiere dei supermercati, informatevi sulle emissioni elettromagnetiche dei varchi antitaccheggio ormai onnipresenti. Sono considerati sorgenti di esposizione a campo elettromagnetico non trascurabili: il pericolo non sussiste nel passarvi attraverso una o due volte al giorno, il pericolo nasce con la continua esposizione otto ore al giorno. La tecnologia è comoda, ci porta ogni giorno grandi novità che migliorano la nostra vita. Purtroppo però in molti casi c'è un rovescio della medaglia, esserne consapevoli è importante per utilizzare queste tecnologie con criterio, senza abusarne. Per informazioni sulle frequenze benefiche al corpo umano consulta la sezione (Musica - La musica) presente in questo sito alla scheda La frequenza 432hz |